Sul Comune di Modena l’iniziativa Madri della Res Publica – ampliando il punto di osservazione della iniziativa regionale – ha creato un filo rosso tra le molteplici sfaccettature in cui si realizzò l’innovativa partecipazione femminile alla vita della città di Modena. Un filo rosso rappresentato dalle soggettività delle tante donne che – vincendo pregiudizi collettivi e timori personali – si resero protagoniste della ricostruzione morale, valoriale e sociale delle nostre comunità dopo il ventennio fascista.
La mostra è stata realizzata attraverso un processo partecipativo che ha coinvolto il Comitato comunale permanente per la Memoria e le Celebrazioni e il Tavolo delle associazioni femminili, attraverso l’adesione dei singoli soggetti che ne fanno parte e che hanno collaborato scegliendo le personalità da ricordare, realizzando i pannelli ed esponendoli nello loro sedi, o in altri luoghi significativi.
Hanno aderito al progetto: ANMIG, ANPI, Federazione Casa delle Donne, CGIL, Comune di Modena, Croce Rossa Italiana, Provincia di Modena, CUG-UNIMORE.
Le Madri della Res publica modenesi sono diciassette: Valeria Baccarani Pignedoli, Norma Barbolini, Renata Bergonzoni, Daria Bertolani Marchetti, Gina Borellini, Gabriella Degli Esposti, Eugenia Gallitelli Montanaro, Angelina Levi, Bice Ligabue, Clelia Manelli, Irma Marchiani, Antonietta Menozzi, Nellina Pellati Bianchi, Anna Pignedoli, Ivonne Poppi, Umbertina Smerieri e Ilva Vaccari.
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