“Differenza emilia. Teoria e pratiche politiche delle donne nella costruzione del “modello emiliano”, a cura di C. Liotti, BraDypUS Editore, Roma, 2019.
Questo volume completa il percorso di ricerca storia e public history realizzato dal progetto Madri della res publica, promosso dal Centro documentazione donna di Modena in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, in occasione del 70° anniversario del primo voto delle italiane. L’obiettivo è stato quello di rendere visibile la profonda novità dell’ingresso delle donne nella sfera pubblica in quanto elette nei Consigli comunali. Le attività realizzate dal progetto (mostra land art, seminari e ricerca storia) hanno messo in luce sia la storia collettiva che le storie personali delle prime amministratrici locali, aprendo nuovi interrogativi e originali piste di indagine in relazione all’identità della Regione Emilia-Romagna.
La pubblicazione, focalizzandosi sulle caratteristiche di genere della società emiliano-romagnola del dopoguerra – elevato tasso di occupazione femminile, significativa partecipazione delle donne alla vita politica, amministrativa e sindacale, rilevante attività dell’associazionismo femminile – rende evidente quanto il “modello emiliano”, basato sui diritti sociali e libertà universali, sia stato contaminato dallo “sguardo imprevisto” delle donne sulle politiche pubbliche. La soggettività e le plurali esperienze delle donne dell’Emilia-Romagna, maturate attraverso le attività di cura “dal basso”, diventano un patrimonio della cultura politica regionale, contribuendo alla trasformazione delle politiche di assistenza e alla nascita di un welfare locale universalistico e solidale. Una rete di servizi sociali che, rispondendo ai bisogni immediati delle donne lavoratrici, come ad esempio le scuole per l’infanzia e le lavanderie pubbliche, ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dell’intera comunità, grazie al benessere economico determinato dal lavoro extradomestico delle donne, all’attenzione posta nella tutela dei soggetti più fragili e all’educazione delle bambine e dei bambini.