Diari, memorie autobiografiche, epistolari rappresentano da sempre una tradizione di scrittura tipicamente femminile.
In parte perché alle donne era riservata un tipo di scrittura introspettiva e limitata all’ambito domestico, alla dimensione privata e alle relazioni personali, e in parte perché erano a loro precluse altre forme di espressione creativa.
Scrivere un diario rende concrete le esperienze soggettive, è un mezzo per dialogare con se stesse, annotare riflessioni quotidiane; ma anche un mezzo per dialogare con le persone, reagire agli eventi improvvisi o attesi.
Nati come riflesso della propria interiorità, identità e dei propri interrogativi, i diari e le memorie autobiografiche hanno oltrepassato la sfera del privato, intrecciandosi con la dimensione politica e con la storia di tutti.
Negli anni al Centro abbiamo intercettato qualche volta questo tipo di fonte, senza approfondirne in modo sistematico lo studio. Con questo progetto intendiamo mettere in campo azioni in grado di valorizzarle – sia le pochissime fonti già conservate presso il nostro archivio sia quelle che rischiano la dispersione – capaci di rappresentare le persistenze e i mutamenti delle soggettività femminili nella storia sociale del nostro territorio.
Con il progetto In Prima Persona Femminile intendiamo lavorare sulla raccolta e la conservazione dei diari e delle memorie femminili, per valorizzare un tipo di fonte solitamente trascurata dalle ricostruzioni storiche e indagare l’evoluzione delle soggettività femminili nella costruzione della storia della nostra comunità, quale elemento fondamentale nella lettura della società del ‘900.
Il progetto ha anche la finalità di implementare il patrimonio documentario e archivistico del Centro documentazione donna, consolidandone il ruolo quale luogo di conservazione e fruizione di materiali organicamente conservati in fondi archivistici, ma anche di materiali che rischiano la dispersione e la distruzione.
L’obiettivo generale del progetto è quello di incrementare le fonti a disposizione di studiose/i ricercatrici/tori, studenti e docenti in grado di rappresentare la sfera della soggettività femminile, per far emergere percorsi di vita, traiettorie individuali e scelte relative alla sfera personale, ma anche la relazione tra queste storie di vita e la Storia generale.
Gli obiettivi specifici sono:
L’obiettivo della ricerca è quello di censire e mappare diari, epistolari e memorie autobiografiche prodotti da donne modenesi e conservati presso i diversi archivi pubblici e privati della città (archivio storico comunale, archivio di Stato, archivi della biblioteca Poletti, Centro L. Ferrari, Istituto Storico, ecc.) o di altre realtà nazionali (Archivio diaristico nazionale Pieve Santo Stefano, Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, Istituto nazionale ‘Ferruccio Parri’ di Milano,ecc.). Seguirà un’azione per verificare le condizioni di riproduzione digitale e/o di altre forme di acquisizione e fruibilità del materiale individuato. Attraverso questa fase di ricerca sarà possibile per il Cdd entrare in contatto con altre realtà che hanno già sviluppato modalità di inventariazione e archiviazione di diari e memorie al fine di favorire lo scambio di buone prassi.
L’obiettivo dell’azione è quello di attivare percorsi partecipativi con la cittadinanza capaci di fare emergere (e depositare presso il Cdd) diari, epistolari, memorie autobiografiche femminili già esistenti e che sono conservati all’interno delle mura familiari; dall’altro lato sollecitare riflessioni sulle scritture femminili che favoriscano la produzione di testi autobiografici. Il percorso partecipativo prevederà anche la possibilità di depositare presso gli archivi del Cdd, insieme al diario o alla memoria, altre fonti personali (foto o altra documentazione). I percorsi partecipativi prevedono la realizzazione di incontri con associazioni culturali, Università della Terza età, sindacati pensionati, centri diurni per anziani, associazioni di immigrati, associazioni femminili, enti locali, per sollecitare la ricerca o la produzione di tali fonti.
Vai alla campagna di raccolta
Ogni diario, epistolario, memoria verrà indicizzato e accompagnato da una scheda biografica dell’autrice, che contestualizzi anche il periodo di riferimento, i luoghi citati e i contenuti trattati.
Una selezione del materiale censito (sia quello raccolto attraverso il percorso partecipativo che quello già presente nei fondi depositati presso il Cdd) verrà, previa autorizzazione delle autrici, digitalizzato e messo a disposizione della collettività mediante il riversamento su piattaforma digitale. Tale operazione sarà condotta in sinergia con DHMoRe, nell’ottica di contribuire all’implementazione di una banca dati digitale del patrimonio documentario del territorio, sul modello attualmente in uso per l’Estense Digital Library (EDL).
Attraverso un opportuno collegamento con il sito internet del Centro documentazione donna, si darà conto del lavoro fatto e della nuova banca dati creata. Si intende con questa azione costruire uno spazio di conoscenza della storia delle donne attraverso la loro voce diretta e l’uso delle nuove tecnologie digitali.
Le azioni comunicative seguiranno tutto l’arco del progetto e saranno funzionali a dare informazioni sulle finalità e gli obiettivi del progetto. Per fare emergere fonti private come quelle oggetto di questo progetto, è fondamentale mettere a punto una campagna di comunicazione particolarmente efficace, che utilizzi i vari strumenti a disposizione: la produzione di depliant e altri materiali informativi da diffondere nei luoghi di aggregazione, l’utilizzo periodico dei quotidiani e delle riviste (ad esempio quelle prodotte dagli enti locali) per sollecitare l’emersione di tali fonti, un uso costante dei social (soprattutto per coinvolgere le nuove generazione in questa azione di ricerca) per richiamare il progetto e per valorizzare i materiali di volta in volta raccolti. Sarà creato all’interno del sito istituzionale del Centro documentazione donna uno spazio specifico dedicato al progetto. A conclusione del progetto si organizzerà un evento pubblico, attraverso cui coinvolgere tutte le persone che hanno aderito al percorso partecipativo. In particolare si pensa di realizzare uno storytelling o reading basato sui documenti più significativi emersi dalla ricerca.
Nell’ambito dell’Azione 1 – Ricerca è possibile aderire al progetto con manoscritti autografi e/o con materiale recuperato dalle donne della propria famiglia. Leggi le modalità nella pagina dedicata.