Nell’ambito del progetto Rivoluzioni. Persone, luoghi ed eventi del ‘900 tra crisi e trasformazioni, ideato da Istituto Storico di Modena e Centro documentazione donna con la collaborazione scientifica della Fondazione Collegio San Carlo, e nato all’interno del Comitato per la storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena e sostenuto dalla Fondazione di Modena, si inaugura a partire da mercoledì 4 novembre 2020 il ciclo di appuntamenti online Oggetti rivoluzionari. Per una storia del Novecento con le prime tre iniziative dedicate a tre oggetti rivoluzionari: l’automobile; la pillola contraccettiva; il World Wide Web.
La conferenza si terrà in diretta web su rivoluzioni.modena900.it e il Canale YouTube Progetto Rivoluzioni su fondazionedimodena.it/live-streaming e sulle pagine Facebook di Istituto Storico di Modena, Centro documentazione donna e Fondazione Collegio San Carlo di Modena.
Il ciclo si articolerà in una serie di attività: dalle conferenze con docenti universitari; ai contributi web con esperti e esperte, che approfondiranno il tema in oggetto da prospettive diverse dal locale al nazionale, messi a disposizione sul sito; fino alle letture attoriali, anch’esse visibili sul sito del progetto, con brani di letteratura, racconteranno gli oggetti rivoluzionari, in collaborazione con ERT-Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Primo appuntamento
Mercoledì 4 novembre 2020 alle ore 18.00
L’industria dell’automobile tra Ford e la globalizzazione
Patrizio Bianchi – Università di Ferrara
Secondo appuntamento
Lunedì 23 novembre 2020 alle ore 18.00
Il corpo delle donne. La pillola contraccettiva e le questioni di genere
Olivia Guaraldo – Università di Verona
Terzo appuntamento
Mercoledì 9 dicembre 2020 alle ore 18.00
Dalla rete al robot. Le intelligenze artificiali come attori sociali
Luisa Damiano – Università di Messina
Nel ciclo di iniziative si utilizzerà la cultura materiale quale angolo visuale privilegiato per esaminare le fasi di transizione rivoluzionaria nel corso del ‘900, spesso repentine e capaci di produrre effetti dirompenti sulla sfera individuale e collettiva. A guidarci in questo percorso saranno infatti gli oggetti, considerati da un lato, per il loro valore iconico e simbolico, come rappresentativi di fenomeni e processi storici, in grado di incidere radicalmente sulla società e di determinare profonde rotture nei quadri tradizionali del pensiero e dell’agire; dall’altro lato, come veri e propri agenti storici, che a loro volta plasmano e ridefiniscono trasversalmente credenze, immaginari e pratiche. Gli oggetti diventano in tal modo veicolo di nuove visioni del mondo e insieme osservatorio dal quale indagare le trasformazioni e le interazioni tra la dimensione quotidiana e quella globale.