#conferenze, #contributiweb e #letture che raccontano il Novecento attraverso la cultura materiale e gli oggetti che hanno segnato, nell’uso quotidiano e nell’immaginario, le grandi rivoluzioni del secolo scorso.
La storia del ‘900 in particolare, è infatti segnata da continue cesure rispetto al passato, i cui riflessi sono visibili in campo sociale, politico, culturale e artistico. La cultura materiale diventa l’angolo visuale privilegiato per esaminare fasi di transizione rivoluzionaria, spesso repentine e capaci di produrre effetti dirompenti sulla sfera individuale e collettiva. A guidarci in questo percorso saranno gli oggetti, considerati in un duplice senso. Da un lato, per il loro valore iconico e simbolico, come rappresentativi di fenomeni e processi storici, puntuali o di lungo periodo, in grado di incidere radicalmente sulla società e di determinare profonde rotture nei quadri tradizionali del pensiero e dell’agire. Dall’altro lato, come veri e propri agenti storici, che a loro volta plasmano e ridefiniscono trasversalmente credenze, immaginari e pratiche. Gli oggetti diventano in tal modo veicolo di nuove visioni del mondo e insieme osservatorio dal quale indagare le trasformazioni e le interazioni tra dimensione quotidiana e globale.
Oggetti rivoluzionari: la macchina fotografica
Non credete a chi dice che lo strumento non conta. La Leica. Modesta e disprezzata quando venne ideata a cavallo della Grande Guerra, ha dato forma al nostro immaginario del Novecento. Nessuna altra fotocamera ha ispirato tanta gratitudine e suscitato tanta passione nei fotografi che l’hanno prescelta (anche se, a volte, con tradimenti). Virtù pubbliche e segrete infedeltà dello strumento che ha creato il fotogiornalismo, e ha documentato la storia.
#conferenza Leica e le altre. La macchina fotografica del secolo breve con Michele Smargiassi, giornalista
#contributoweb I fotografi a Modena all’inizio del Novecento con Chiara Dall’Olio, FMAV – Fondazione Modena Arti Visive