Il dialogo nei confronti delle Istituzioni ad ogni livello ha significato farsi ponte fra associazioni e mondo istituzionale, affinché le istanze della società civile potessero tradursi in politiche partecipate e attive. Il tessuto associativo femminile, che in tante occasioni ha anticipato ed orientato le scelte istituzionali, è infatti un patrimonio da ascoltare e valorizzare poiché portatore di una eterogeneità – di identità, visioni, esperienze e saperi – strategica per avviare nuovi stimoli e riflessioni.
Tavoli Istituzionali e Rapporti con le Amministrazioni Comunali
L’impegno del Centro documentazione donna a partecipare a tavoli istituzionali o organismi di rappresentanza vuole favorire il confronto con altre realtà associative sia a livello modenese che regionale.
Nel corso del 2014 il Centro documentazione donna, in collaborazione con le altre associazioni femminili, ha promosso un incontro con i candidati sindaci di Modena e uno con i e le candidate modenesi alle elezioni europee al fine di dare il proprio contributo al dibattito politico e sociale della città, in occasione delle scadenze elettorali.
Sempre dal 2014 l’Assessorato Pari opportunità del Comune di Modena ha convocato periodicamente un Tavolo con le associazioni femminili e le rappresentanze datoriali e di categoria per favorire momenti di confronto e raccordo sulle diverse iniziative, in particolare in occasione dell’8 marzo – Giornata Internazionale della Donna e 25 novembre – Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. Costante e assidue è anche la presenza del Centro al Comitato Comunale per la storia e le memorie del Novecento. Tali riunioni sono vitali per favorire momenti di confronto e raccordo sulle diverse iniziative e progettazioni in rete.
A livello locale si deve registrare, nel 2015, la formalizzazione dell’ingresso del Centro documentazione donna al Tavolo tecnico contro la violenza nei confronti delle donne istituito presso la Prefettura di Modena. Mentre significativo, per il rafforzamento delle relazioni tra istituti, è stato l’ingresso di Vittorina Maestroni – presidente del Centro – nel direttivo dell’Istituto Storico di Modena, nel 2016, e nella Fondazione del Monte, nel 2017. In occasione della presentazione, il 25 novembre 2017, del “Patto di Modena” per la prevenzione e il contrasto della violenza maschile sulle donne in applicazione della Convenzione di Istanbul e della legge regionale 6/2014, Vittorina Maestroni è intervenuta in qualità di portavoce delle associazioni femminili all’Assemblea dei Sindaci della provincia di Modena.
Il Centro documentazione donna partecipa inoltre al Tavolo interstituzionale per il contrasto della violenza nei confronti delle donne della città di Castelfranco Emilia e ha stipulato convenzioni con: Comune di Modena, Comune di Castelfranco Emilia, Comune di Savignano sul Panaro, Comune di Sestola, Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, Unione Comuni del Sorbara, Unione Terre d’Argine. I Comuni convenzionati sono a loro volta coinvolti da sperimentazioni, attività, ricerche e servizi realizzati grazie al fund raising dell’Associazione.Il Centro documentazione collabora anche con gli enti non convenzionati.
Rapporti con la Soprintendenza Archivistica
L’importanza della tutela e della valorizzazione degli archivi femminili da sempre prioritaria per il nostro Istituto culturale di ricerca ha consolidato nel corso degli anni la collaborazione con la Soprintendenza Archivistica per l’Emilia-Romagna con l’obiettivo di “fare rete” e mettere in campo una sempre più efficace opera di salvaguardia, conservazione, promozione della conoscenza e fruibilità del patrimonio archivistico delle donne a beneficio dell’intera collettività.
In questa sezione si vuole dare conto di alcuni progetti e iniziative frutto della collaborazione e dell’intesa con la Soprintendenza Archivistica.
2013-2014: l’intenso lavoro e le competenze sviluppate nelle attività di riordino e inventariazione di fondi archivistici ha permesso di rafforzare i rapporti con la Soprintendenza archivistica della Regione Emilia Romagna che ha affidato (aprile 2013) al Centro documentazione donna il ruolo di coordinamento e supervisione del progetto di censimento sugli archivi femminili in provincia di Modena. Il progetto – che ha previsto la raccolta di informazioni riguardanti il soggetto conservatore, il soggetto produttore, la descrizione della documentazione archivistica e degli strumenti di ricerca di 19 complessi archivistici (tra fondi personali e di associazioni) – è stato svolto da Sara Verrini (aprile 2013- ottobre 2014). Tali dati sono in attesa di pubblicazione da parte della Soprintendenza regionale nel Sistema Unificato delle Soprintendenze Archivistiche (SIUSA) consentendone una prima visibilità on line.
21 ottobre 2013: seminario presso la sede della Soprintendenza archivistica “Cittadinanza femminile plurale. Gli archivi dell’UDI per una storia del welfare in Emilia-Romagna” che ha concluso il progetto“Welfare in Emilia Romagna: una storia di donne. Gli archivi dell’Udi raccontano”, finanziato dalla Regione Emilia Romagna e realizzato in collaborazione con la Rete degli archivi dell’Udi dell’Emilia Romagna. Scarica il report della ricerca.
2010-2013: progetto “Gli archivi dell’Udi: aggiornamento censimento” finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali–Direzione Generale per gli Archivi che si è concluso con il seminario “Archiviamo il presente con uno sguardo al passato. Donne e documentazione nell’era digitale”, tenutosi presso la Sede nazionale dell’Archivio centrale dell’Udi a Roma, in cui è stato presentato il report di ricerca con la guida aggiornata degli archivi dell’Udi. Scarica il pdf.
La rete e gli archivi
Il Centro documentazione donna è tra i soggetti fondatori dell’associazione Associazione nazionale degli Archivi dell’UDI nata nel 2001 per valorizzare la storia, la cultura e la politica delle donne acquisendo, valorizzando, tutelando e rendendo visibili e leggibili analisi, pubblicazioni e quant’altro sia testimonianza del patrimonio della storia politica delle donne da tramandare alle future generazioni.
L’unicità e la specificità del patrimonio del Centro documentazione donna (biblioteca e archivi) sono riconosciute dall’IBC-Istituto dei Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, che ha deliberato una Convenzione triennale per il triennio 2015-2017 in base alla legge regionale 18/2000, poi rinnovata per il triennio 2018-2020.
Il Centro documentazione donna opera in collaborazione anche con associazioni e istituzioni culturali attraverso apposite convenzioni e protocolli di intesa come: le convenzioni con UDI-Unione Donne in Italia di Modena e Carpi e il Soroptimist International Club di Modena per la conservazione, fruizione e valorizzazione del patrimonio archivistico già ordinato e inventariato.
Infine, il Centro è tra i soggetti fondatori dell’associazione Associazione Rete regionale Archivi UDI dell’Emilia-Romagna nata nel 2017 (ma attiva come Rete di coordinamento dal 1989) per il raccordo e coordinamento tra le singole realtà associative. Le finalità sono quelle di valorizzare la storia, la cultura e la politica delle donne dell’UDI in Emilia-Romagna acquisendo, valorizzando, tutelando e rendendo visibili e leggibili analisi, pubblicazioni e quant’altro sia testimonianza del patrimonio della storia politica delle donne da tramandare alle future generazioni.
Il 23 ottobre 2019, il Centro partecipa a Bologna alla giornata di studio “Storie di archivi, donne, welfare”per il trentennale della Rete Archivi UDI dell’Emilia-Romagna, strutturata in tre sessioni. Primo panel “La rete degli archivi dell’UDI tra storia, memoria e impegno civile”. Secondo panel “Fonti per la storia del welfare dal punto di vista delle donne”. A seguire tavola rotonda “Le reti come modello per la valorizzazione del patrimonio archivistico”. Per il Centro sono intervenute Vittorina Maestroni e Caterina Liotti.